- Alghero, Località Porto Conte
La vita sotto il mare
Le spugne di mare basso
Il primo paesaggio subacqueo mostra un bel verde uniforme, spezzato a tratti da grosse spugne color giallo-oro o tondeggianti, dove vegetano anche altre piante di piccole dimensioni, mentre scarsa è la presenza di pesci.
Tra le praterie di posidonia
Quando il fondale raggiunge i 4/5 metri, una linea verde scuro alta mezzo metro rappresenta l’inizio della prateria di posidonia, che arriva al suo pieno rigoglio intorno ai dieci metri di profondità.
Improvvisamente la dinamicità della vita marina aumenta.
Ora le specie di pesci sono molte di più: castagnole, saraghi, tordi, il mimetico pesce ago cavallino, così simile a una foglia di posidonia, banchi di salpe, grosse cernie, mennole e zerri, occhiate e seppie.
È in queste acque che vivono i ricci di mare, con le loro prelibate gonadi.
Qui vive anche la nacchera (Pinna nobilis), il più grande bivalve dei mari europei, che secerne un bisso che veniva un tempo filato per la produzione di tessuti, detti “seta di mare”.
Sottocosta, fra anemoni e branchi di pesci
Nei tratti più vicini alla costa, la prateria di posidonia appare irregolare, interrotta da radure sabbiose.
Qui nuotano il piatto rombo di rena, la colorata tracina drago, il pesce prete e il pesce lucertola, le triglie di scoglio e di fango, la mormora, il pesce civetta e il pesce pettine.
I pesci sono numerosi, con molte forme giovanili e piccole taglie, a conferma della funzione di “nursery” della baia.
Nelle spaccature della roccia sono frequenti le anemoni di mare, sottoposte a intensa pesca per essere consumate fritte.
Vicino alla superficie, è facile veder sfrecciare aguglie e piccoli cefali.
Quando il mare è grosso si avvicinano le orate, i grossi saraghi e predatori come la spigola.
Le grotte sommerse, habitat di astici e aragoste
Man mano che si procede verso l’uscita della baia, la costa diventa più alta.
La falesia continua per vari metri al di sotto della superficie ed iniziano le prime grotte subacquee, formatesi fuori dal mare circa 70 milioni di anni fa, e ora sotto la superficie marina.
Nella prima fascia sono presenti numerosi insediamenti di alghe rosse a cui si associano spugne di vari colori, il falso corallo e la rossa patata di mare.
Procedendo verso l’interno delle grotte si incontrano numerose margherite di mare e molte altre specie, a confermare la straordinaria biodiversità di queste grotte.
Usciti dalla baia di Porto Conte, si arriva alle grotte sommerse di Capo Caccia, dove gli ambienti sono imponenti, con decine di metri di ampiezza.
Superata la facies a corallo rosso, più si procede più la roccia appare spoglia.
Questo è il regno dei grandi crostacei come l’aragosta e il grande astice, la magnosa, la rossa galatea e il faone, il granchio facchino, il gambero.
Pesci comuni in questi ambienti sono la corvina, il grongo, alcune specie di cernia e il merluzzetto bruno.
Ormai la luce solare è del tutto scomparsa e il subacqueo deve fare affidamento solo sulle torce elettriche.
Tra le forme del calcare si riconoscono formazioni stalattitiche.
I fondali delle falesie
All’esterno, lungo le falesie di Capo Caccia e Punta Giglio, i fondali degradano velocemente tra grandi massi dove si incontrano predatori come il dentice, la spigola e la ricciola che passano veloci seminando il panico fra i pesci più piccoli.
In alto sfrecciano le sagome allungate dei barracuda.
Sulle pareti dei massi si trovano madrepore e rametti di corallo rosso.
Scendendo proprio davanti al faro di Capo Caccia, ad oltre 40 metri, si assiste ad un ulteriore spettacolo mozzafiato.
È il regno delle grandi gorgonie rosse e del corallo nero dai gialli polipi.
Qui inizia un mondo tutto da esplorare, quello della biocenesi del coralligeno e dei fondi del detritico costiero.
La Grotta di Nereo
È la grotta sommersa più vasta del territorio di Alghero.
È situata all’estremità meridionale del promontorio di Capo Caccia ed ha uno sviluppo di oltre 350 metri.
La grotta, scoperta negli anni ’50 da corallari, presenta numerosi passaggi di varie dimensioni. Al tempo della scoperta vi è stata raccolta un’ingente quantità di corallo rosso.
Meta continua di escursioni subacquee, la grotta è anche ricchissima di vita marina: da pesci come cernie e corvine, a crostacei come astici e aragoste, a spugne e briozoi.